PRINCIPALI CITTA'
L'elenco propone le città e i borghi migliori d'Abruzzo e delle provincie de L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, inclusi anche borghi fortificati e non. Assieme a queste quattro città, i centri più rappresentativi, assieme ai borghi, sono Sulmona, Vasto, Lanciano, Ortona, Giulianova, Atri, Città Sant'Angelo, Tagliacozzo e Loreto Aprutino.
-
L'Aquila:
fondata nel 1254, secondo la leggenda riportata da Buccio di Ranallo
(mentre secondo le fonti storiche nel 1230 circa da Federico II di
Svevia[32]), fu costruita con la ripartizione in quattro Rioni
principali (San Giorgio, Santa Maria, San Pietro e San Giovanni
d'Amiterno), in un'area diversa dalla romana Amiternum.
Fu città santa nel 1288 con la costruzione della Basilica di Santa
Maria di Collemaggio (ritenuta il simbolo romanico chiesastico
d'Abruzzo[33]) per volere di Pietro da Morrone (Celestino V), e nel
1444 vi fu costruita la Basilica di San Bernardino, in onore del
santo senese. La città fino alla dominazione spagnola, poi
borbonica del XVI secolo, rimase sempre fedele al casato d'Angiò, e
per questo entrò nella guerra dell'Aquila del 1423, assediata da
Braccio da Montone, che dapprima distrusse i castelli fondatori
della città, e successivamente bloccò la città dentro le mura.
Nel '500 fu amministrata da Margherita d'Austria che favorì lo
sviluppo culturale delle arti, e successivamente dagli spagnoli, che
costruirono la Fortezza. Nel 1703 fu colpita da un grave terremoto,
che cambiò profondamente l'aspetto urbano, nonché i colori dello
stemma cittadino, le cui cromature rosse e bianche furono portate al
nero e al verde dagli aquilani, come simbolo di tragedia e
speranza.
La città ancora oggi è ben conservata nel tessuto medievale, con il centro storico diviso dalle mura medievali con le relative porte di accesso, arricchito da monumenti simbolici quali il Forte spagnolo alle porte della città, il Corso Vittorio Emanuele, le basiliche di Collemaggio e San Bernardino, la Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio, la chiesa di Santa Giusta, la Fontana Luminosa e la Fontana delle 99 cannelle. Numerosi sono i palazzi storici, costruiti specialmente dopo il terremoto dell'Aquila del 1703, come il Palazzo Margherita, il Palazzo Ardinghelli e il Palazzo Cappelli.
-
Pescara: la città ha origini romane, conosciuta come Ostia Aterni, anche se fu rifondata nel XVI secolo da Carlo V attorno al fortino del Pescara a pianta ottagonale da lui voluto, come principale fortezza ottagonale[34] di confine tra i due Abruzzi, presso la Pescara. Nel XIX secolo si contavano tre nuclei abitativi: il rione di Portanuova (Pescara Vecchia), dove nel 1863 nacque Gabriele D'Annunzio, con i resti della fortezza (il bagno penale borbonico), il comune di Castellammare Adriatico (l'attuale corso Umberto) presso il Porto Canale, e il villaggio di pescatori di Borgata Marina. Nel 1927 con il regio decreto di Mussolini fu costituita la provincia di Pescara, e i due comuni rivali uniti in un solo centro. A causa del bombardamento del 1943, gran parte del vecchio centro pescarese fu distrutto, e l'architetto Luigi Piccinato si occupò della ricostruzione moderna della città, specialmente della vecchia Castellammare, creando lo slargo di Piazza Salotto. La città oggi è la più grande della regione, e detiene il primato dell'economia abruzzese, per la sua vicinanza al mare. Tra i monumenti principali figurano il quartiere vecchio di Portanuova, con la Casa natale di Gabriele d'Annunzio, il vicino Museo delle Genti d'Abruzzo presso la fortezza, la Cattedrale di San Cetteo, ricostruita nell'era fascista, e il teatro Michetti.
Invece nel corso Umberto resistono buona parte dei palazzi signorili in stile liberty, e la chiesa del Sacro Cuore, nonché la Piazza Salotto e il monumentale Lungomare Matteotti con la fontana "Nave di Cascella". Nel 2009 è stato inaugurato presso il lungomare il Ponte del Mare, come simbolo del nuovo aspetto moderno della città. -
Chieti: città di antiche origini, fu capitale dei Marrucini (Teate Marrucinorum[26]), e nell'età imperiale diede i natali a Asinio Pollione, mecenate dei poeti durante il principato di Augusto. Nel Medioevo con le riforme di Federico II divenne capitale dell'Abruzzo Citeriore, benché già fosse una città potente per la presenza dell'antica Diocesi Teatina, avente sede nella Cattedrale di San Giustino; una delle più antiche d'Abruzzo, avente feudi con estensione fino ai confini della Majella. La città ebbe una notevole ripresa economica e culturale nel XVI secolo con l'installazione della famiglia Valignani, che nel XIX secolo finanziò la costruzione del teatro Marrucino, il secondo teatro d'opera in Abruzzo dopo L'Aquila.
La città oggi conserva alla perfezione il centro storico voluto dai Valignani nel XVII secolo, ricco di palazzi settecenteschi e rinascimentali, con pochi elementi del passato, quali la Cattedrale di San Giustino, di stampo neogotico, e le chiese barocche di San Francesco al Corso, San Domenico degli Scolpi e Sant'Agostino. Si conservano ancora vestigia romane, come l'anfiteatro della Civitella, i tempietti Giulio-Claudi e le terme romane. Molti rinvenimenti archeologici inoltre sono conservati nella Villa Frigerij presso la villa comunale, ossia il Museo Archeologico d'Abruzzo, la cui opera prima è il Guerriero di Capestrano. -
Teramo: città capitale dei Pretuzi, dopo la caduta dell'impero romano mantenne il prestigio sulla valle del Tordino, diventando nel XIII secolo capitale dell'Abruzzo Ulteriore Primo. Fu una delle poche città a godere del prestigio di centro semi-autonomo durante l'epoca angioina, entrando in contrasto con il Ducato di Atri per il possesso del territorio. Nel XVIII secolo riebbe uno sviluppo culturale grazie alle ricerche di personalità come Melchiorre Delfico, al quale è intitolata la Biblioteca comunale. La città oggi si presenta organizzata in maniera un po' disomogenea per alcuni abbattimenti operati negli anni '60 dalla giunta Carino Gambacorta, conservando tuttavia l'antico centro che si snoda lungo i due corsi di San Giorgio-De Michetti, attraversando i due importanti monumenti romani dell'anfiteatro e del teatro presso la Cattedrale di Santa Maria Assunta, considerata il simbolo gotico della città. Altre opere importanti sono le chiese di San Domenico, Sant'Antonio e il Santuario della Madonna delle Grazie. Presso Largo Sant'Anna si trova l'antica Cattedrale di Santa Maria in Aprutiensis, oggi chiesa di Sant'Anna dei Pompetti, risalente al IX secolo, dove è stata trovata un'antica domus con il mosaico del Leone.
-
Avezzano: avente origini romane, era una delle città principali della Marsica assieme a Marruvium, la capitale. Ebbe notevole sviluppo durante il Medioevo, diventando capoluogo della contea di Albe. Ebbe possibilità di una notevole espansione urbana dopo il disastroso terremoto della Marsica del 1915[35], anche se numerosi monumenti del centro originario andarono perduti. Nel nucleo urbano moderno persistono alcuni monumenti principali come il restaurato castello Orsini-Colonna, la villa Torlonia, la cattedrale dei Marsi (ricostruita ex-novo dopo il terremoto) e la chiesa di San Giovanni Decollato. Sul monte Salviano si trova il santuario della Madonna di Pietraquaria.
-
Vasto: importante città di commercio marittimo durante l'epoca romana, nota come Histonium, dopo la caduta dell'impero divenne un covo di pirati, e successivamente nell'VIII secolo distrutta e ricostruita dai Longobardi come Guasto Gisone. Accanto fu eretta una seconda città: Guasto d'Aimone, che nel XIII secolo si andò ad unire al vecchio centro formando un unico agglomerato. Nel XV secolo fu amministrata da Jacopo Caldora che vi costruì il Castello Caldoresco, mentre nel secolo successivo dalla potente famiglia D'Avalos. Nel XIX secolo Vasto visse un florido sviluppo culturale, che la portò ad essere soprannominata Atene degli Abruzzi, e tra i vari artisti partorì il pittore Gabriele Rossetti, padre del più famoso Dante Gabriel Rossetti. Benché danneggiata dalla frana catastrofica del 1956, la città conserva ancora il centro storico. La piazza ellissoidale Rossetti è eretta sopra le rovine dell'anfiteatro romano, dove si conservano ancora resti delle mura, visibili nella Torre di Bassano. Presso il Castello si trovano le chiese del Carmine e di Santa Maria Maggiore, nonché il Duomo di San Giuseppe. Il Palazzo d'Avalos è uno dei simboli della città, contenente un complesso di Musei civici dedicati all'archeologia locale e alla cultura vastese. Ambita dai turisti è la passeggiata del belvedere Amblingh, dove si conservano tracce della fortificazione medievale, e del vecchio quartiere di San Pietro, distrutto dalla frana del '56, dove si conserva la facciata gotica della chiesa madre.
-
Lanciano: la città, secondo la leggenda fu costruita nel 1192 a.C. da un compagno di Enea, e divenne immediatamente la capitale dei Frentani. Dopo la conquista romana e la successiva caduta dell'impero, nel VIII secolo divenne famosa in ambito ecclesiastico per il Miracolo eucaristico di Lanciano, benché fosse sempre stata un'importante stazione commerciale per i pastori transumanti e i contadini della valle del Sangro, che partecipavano alle fiere del bestiame, le cosiddette Nundinae. Benché sottomessa al contado di Manoppello, poi agli Angioini e agli Aragonesi, la città mantenne sempre il controllo sul suo territorio della Frentania, ostentando potere e ricchezza mediante le costruzioni secondo il gusto degli stili, in base alle varie epoche, come il gotico "lancianese" per le chiese, e successivamente il barocco napoletano per la Cattedrale della Madonna del Ponte. nel 1426 entrò in guerra con la città nemica Ortona per il possesso del porto di San Vito Chietino, e la pace fu sancita dall'intervento di San Giovanni da Capestrano; poiché la faida era diventato un vero e proprio scontro di massa, a causa della colonna infame impastata dai lancianesi con mattoni e nasi e orecchie di prigionieri ortonesi.
La città oggi possiede uno dei centri storici più vasti dell'Abruzzo, suddiviso in quattro rioni medievali: Lancianovecchia, Sacca, Civitanova e Borgo. Il primo comprende la piazza della Cattedrale e la via dei Frentani (l'antico corso della città romana), con le chiese di Sant'Agostino e San Biagio, e vari palazzi medievali. Il secondo è fuso al Civitanova, il secondo quartiere più esteso della città, con le chiese di San Nicola e Santa Maria Maggiore (quest'ultima uno degli esempi più rilevanti del gotico borgognone abruzzese). Il quartiere Civitanova presenta ancora elementi di fortificazioni presso le Torri Montanare, poste accanto al Palazzo arcivescovile, sede del Museo diocesano, contenente molte opere d'Arte Sacra dalle chiese lancianesi. L'ultimo quartiere del Borgo contiene la romanica chiesa di Santa Lucia, e alla confluenza con la piazza Plebiscito il Santuario del Miracolo Eucaristico e la chiesa del Purgatorio. -
Ortona: antica città frentana, florida per lo sviluppo commerciale, dopo la caduta imperiale, Ortona fu ricostruita ex novo dai Longobardi, e poi dai Normanni, trascorrendo periodi alterni di florida economia e altri di incursioni e distruzioni. Nel 1258 la città ospitò in maniera permanente nella Cattedrale le reliquie di San Tommaso Apostolo, diventando un punto di riferimento nel campo religioso. Dopo battaglie varie con la città rivale di Lanciano, Ortona passò in mano a Jacopo Caldora che ricostruì la cinta muraria. Divenuta poi città molto cara a Margherita d'Austria, vide la costruzione del palazzo Farnese (XVII secolo). Durante L'Ottocento fu rappresentata culturalmente da Francesco Paolo Tosti e Gabriele D'Annunzio. Durante la Seconda guerra mondiale Ortona diventò capo marittimo della linea Gustav, con estremo opposto a Cassino, e tra il 21-28 dicembre del 1943, con la "battaglia di Ortona" visse uno dei periodi più tristi e tragici della sua storia, con la distruzione di gran parte del centro cittadino per la guerriglia urbana tra tedeschi e canadesi.
Nonostante i gravi bombardamenti, la città conserva ancora il suo aspetto antico, rintracciabile nell'antico rione medievale di Terravecchia, con il palazzo Corvo (la casa natale del Tosti), il Castello Aragonese e la Cattedrale di San Tommaso Apostolo. Presso il rione di Terranova, ossia il corso Vittorio Emanuele invece si trova il cinquecentesco Palazzo Farnese, sede della Pinacoteca Cascella, e presso il belvedere F.P. Tosti, nell'ex convento di Santa Maria di Costantinopoli il Museo della battaglia di Ortona. -
Giulianova: la città era nota già durante l'epoca romana, e successivamente nell'epoca medievale come Castrum Novum Piceni (o Castrum Sancti Flaviani). Nel V secolo infatti le reliquie di Flaviano di Costantinopoli erano state trasferita nella città, presso il Duomo di San Flaviano, santo molto venerato nell'Abruzzo Ultra, particolarmente nel ducato di Atri. Nel 1471 il duca Giulio Antonio Acquaviva decise di ricostruire quasi ex novo la vecchia città, facendone un esempio di "città ideale" entro una fortezza di otto torri. Il progetto ebbe buon esito, benché oggi l'assetto urbano sia un po' stravolto. Comunque alcune delle storiche torri resistono nel tessuto del centro storico, come le torri Santa Maria, Porta Napoli e La Rocca. Il centro è rappresentato dal cupolone del Duomo, e da vari palazzi signorili, come il Palazzo Ducale degli Acquaviva e il Palazzo Cerulli. Fuori il centro si staglia il Santuario della Madonna dello Splendore, molto frequentato da pellegrini. Numerose sono le villette Liberty disseminate per la città e interessanti esempi di architettura novecentesca sono il Kursaal e il Lungomare Monumentale, nella parte bassa.
-
Sulmona:
città capitale dei Peligni, dette i natali al poeta Ovidio nel I
secolo a.C.. Anche dopo l'impero romano, la città continuò a
godere di grande prestigio, poiché posta presso il valico di
Pacentro presso la Majella, pur troneggiando al centro della conca
peligna. Nel XIV secolo si sviluppò il cosiddetto "gotico
sulmonese" in ambito artistico, con la costruzione di numerosi
palazzi e chiese medievali, tra le quali la Cattedrale di San
Panfilo, il Complesso della Santissima Annunziata, con il palazzo
annesso, la chiesa di Santa Maria della Tomba e quella di San
Francesco della Scarpa. In piazza Maggiore (oggi Garibaldi) fu
costruito nel XIII secolo l'acquedotto svevo da Federico II di
Svevia sui resti del precedente romano. Sulmona fino al 1706 era
arrivata a un tale sviluppo culturale ed economico da essere
considerata la Siena degli Abruzzi,
quando un terremoto violento della Majella la danneggiò in gran
parte. Per la ricostruzione degli edifici fu sperimentato il barocco
napoletano, benché il gotico sulmonese continuasse a prevalere.
Dopo tale evento, Sulmona iniziò ad essere conosciuta per il suo
tradizionale confetto. Nel 1783 fu inaugurata la prima fabbrica di
confetti da Mario Pelino, oggi sede del Museo del Confetto, e tale
attività ancora oggi è una delle fonti dello sviluppo economico
locale.
Il centro storico si snoda attraverso il corso Ovidio, partendo dalla Cattedrale fuori le mura, passando per la piazzetta del Complesso Monumentale dell'Annunziata (considerato il simbolo della città), fino alla piazza Garibaldi con l'acquedotto, e proseguendo fino alla porta Napoli, dove si trova la chiesa della Tomba. Fuori dalla città sono da vedere la Badia Morronese, fondata da Pietro da Morrone, l’eremo di Sant'Onofrio al Morrone, e il tempio romano di Ercole Curino
Nessun commento:
Posta un commento