FLORA E FAUNA
La flora
delle Marche è costituita dall'insieme delle specie vegetali che vi
crescono spontaneamente; si tratta di circa 3.000 piante che sono
distribuite nei più svariati ambienti, dalla fascia costiera a
quella montana ed alto montana.
Alcune di esse risultano diffuse quasi ovunque come la primula (Primula vulgaris), una delle prime specie a fiorire a primavera con i suoi grandi fiori gialli.
Altre, le cosiddette specie endemiche si rinvengono in aree molto più limitate.
Una specie endemica delle Marche, estremamente rara e localizzata, è Moehringia papulosa, una cariofillacea, a forma di denso cuscinetto, dai piccoli fiori bianchi che cresce soltanto sulle pareti rocciose di alcune gole calcaree e precisamente al Furlo, alla Gole della Rossa e a quella di Frasassi. Al di fuori di queste tre località, la specie non si rinviene in nessun altro posto al mondo.
Alcune di esse risultano diffuse quasi ovunque come la primula (Primula vulgaris), una delle prime specie a fiorire a primavera con i suoi grandi fiori gialli.
Altre, le cosiddette specie endemiche si rinvengono in aree molto più limitate.
Una specie endemica delle Marche, estremamente rara e localizzata, è Moehringia papulosa, una cariofillacea, a forma di denso cuscinetto, dai piccoli fiori bianchi che cresce soltanto sulle pareti rocciose di alcune gole calcaree e precisamente al Furlo, alla Gole della Rossa e a quella di Frasassi. Al di fuori di queste tre località, la specie non si rinviene in nessun altro posto al mondo.
La fauna,
come la flora, ha subito gli effetti negativi dell’antropizzazione
del territorio.
Sebbene però alcune importanti specie risultavano estinte da secoli nel territorio regionale, come ad esempio l’orso e il cervo, oggi grazie ad alcuni interventi attuati ad es. dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini risultano ritornate a vivere nella regione, così come il camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata) che il parco ha reintrodotto nel 2008 e che ha formato una, seppur piccola, ma stabile colonia sul massiccio del M. Bove.
Sebbene però alcune importanti specie risultavano estinte da secoli nel territorio regionale, come ad esempio l’orso e il cervo, oggi grazie ad alcuni interventi attuati ad es. dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini risultano ritornate a vivere nella regione, così come il camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata) che il parco ha reintrodotto nel 2008 e che ha formato una, seppur piccola, ma stabile colonia sul massiccio del M. Bove.
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