FLORA E FAUNA
Nel
territorio dell'Emilia-Romagna ricadono due parchi nazionali,
entrambi in comune con la Toscana: il Parco nazionale delle Foreste
Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e il Parco nazionale
dell'Appennino Tosco-Emiliano. Nel territorio della regione ricadono
inoltre 14 parchi regionali nonché numerose altre aree naturali
protette. L'amministrazione della regione vanta una rigorosa politica
di sostenibilità dello sviluppo. Per contro, critici autorevoli
obiettano che l'assoluta libertà lasciata ai comuni nella
dilatazione delle aree urbane è un fenomeno che sta drasticamente
contraendo i terreni più fertili della pianura padana.
La vegetazione spontanea è stata pesantemente ridotta dall'intervento umano, particolarmente in pianura. Sopravvivono però alcune aree boschive rilevanti come il Bosco della Mesola, divenuta riserva naturale, la pineta di Ravenna e le Foreste Casentinesi. In pianura le specie vegetali più presenti sono pioppo nero, pioppo bianco, pioppo tremulo e salice bianco, farnia, frassino maggiore, frassino ossifillo e carpino bianco. A partire dall'alta pianura e sino agli 800 m. di quota si estende l'orizzonte submesofilo, caratterizzato da boschi nei quali domina la Roverella, il rovere, l'Olmo campestre, il Carpino nero, l'Acero campestre e, più in alto, il cerro insieme al castagno. Tra gli 800 e i 1700 m è il regno della faggeta. Rimane discretamente conservato l'abete bianco, presente in foreste miste o abetine dai 500 m ai 1700 m, oggi protetto nella riserva integrale della Foresta di Campigna (Forlì-Cesena). Intorno ai 1700 metri c'è il limite superiore della vegetazione arborea. Qui dominano brughiere di mirtilli.
La vegetazione spontanea è stata pesantemente ridotta dall'intervento umano, particolarmente in pianura. Sopravvivono però alcune aree boschive rilevanti come il Bosco della Mesola, divenuta riserva naturale, la pineta di Ravenna e le Foreste Casentinesi. In pianura le specie vegetali più presenti sono pioppo nero, pioppo bianco, pioppo tremulo e salice bianco, farnia, frassino maggiore, frassino ossifillo e carpino bianco. A partire dall'alta pianura e sino agli 800 m. di quota si estende l'orizzonte submesofilo, caratterizzato da boschi nei quali domina la Roverella, il rovere, l'Olmo campestre, il Carpino nero, l'Acero campestre e, più in alto, il cerro insieme al castagno. Tra gli 800 e i 1700 m è il regno della faggeta. Rimane discretamente conservato l'abete bianco, presente in foreste miste o abetine dai 500 m ai 1700 m, oggi protetto nella riserva integrale della Foresta di Campigna (Forlì-Cesena). Intorno ai 1700 metri c'è il limite superiore della vegetazione arborea. Qui dominano brughiere di mirtilli.
Anche
la fauna è stata molto impoverita dalle modificazioni dell'ambiente
operate dall'uomo.
Nei campi agricoli sono presenti lepri, ricci, fagiani e tanti altri animali, mentre nelle zone umide (specialmente nel Delta del Po) troviamo numerosi aironi, anatre e anche le nutrie. Nei boschi dell'Appennino vivono volpi, tassi, istrici, cervi, caprioli, daini, a, cinghiali, lupi e scoiattoli.
Nei campi agricoli sono presenti lepri, ricci, fagiani e tanti altri animali, mentre nelle zone umide (specialmente nel Delta del Po) troviamo numerosi aironi, anatre e anche le nutrie. Nei boschi dell'Appennino vivono volpi, tassi, istrici, cervi, caprioli, daini, a, cinghiali, lupi e scoiattoli.
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