mercoledì 10 gennaio 2018

PIEMONTE

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TERRITORIO
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La regione è interna e non è bagnata dal mare. Le Alpi Marittime, Cozie, Graie, Pennine e quelle Lepontine, riparano la regione dalle perturbazioni del nord Europa; senza una graduale zona collinare, troviamo le pianure piemontesi, dove essendo coltivate maggiormente a riso ricoprono come uno specchio d’acqua questo territorio. Le colline sono molto ondulate e vi sorgono piccoli villaggi, poderi, vecchi castelli e piantagioni di alberi da frutto e vigneti.
Il Piemonte è toccato dall’Appennino Ligure, dalle Alpi Marittime, dalle Alpi Cozie che comprendono la vetta del Monviso, dalle Alpi Graie col Gruppo del Gran Paradiso e del Monte Bianco, dalle Alpi Pennine col Cervino ed il Monte Rosa e dalle Alpi Lepontine che si estendono nella parte orientale del Piemonte. Un gruppo di basse colline si scendono dall’Appennino Ligure verso il nord, sino al Po. Sono le Colline delle Langhe ricche di frutteti, il Monferrato ricco di vigneti e le colline di Torino.
A vederla dalla pianura, la muraglia alpina che ripara la regione sembra inavvicinabile e insuperabile; poi passando per i canaloni strettissimi si arriva sino ai passi, o valichi che collegano il Piemonte e la Francia.
I principali valichi sono: il Colle di Tenda che collega Cuneo a Nizza, il Colle della Maddalena che congiunge la Valle della Stura con la Valle del Rodano, i passi del Monginevro, del Frejus e del Moncenisio dai quali passano importanti linee ferroviarie e stradali. Sul lato svizzero vi è il Passo del Sempione che collega il Piemonte con l’Europa nord-occidentale. Troviamo anche dei passi appenninici, che sono: il Colle di Cadibona, il Passo del Turchino, eil Passo dei Giovi. In Piemonte troviamo la parte occidentale della pianura Padana (‘la valle del Po’), che si estende sulla riva sinistra del Po. La zona più fertile della pianura piemontese è quella adiacente al Po e viene detta pianura bassa, mentre l’alta pianura che è compresa tra le Alpi e la zona collinare è quella meno fertile e più arida a causa dell’impermeabilità del terreno.
I fiumi piemontesi sono tutti affluenti del Po e hanno un regime alpino, visto le magre invernali e le piene in primavera ed estate. Questo è dovuto dai serbatoi dei ghiacciai e dalle piogge d’alta quota che in primavera, quando cominciano a sciogliersi, scendono velocemente dai torrenti e confluiscono nei fiumi. Il Po con 652 km di percorso è il fiume più lungo e con maggior portata d’acqua, nasce dal Piano del Re dal Monviso e attraversa tutta la regione. I principali affluenti di sinistra sono la Dora Riparia, la Stura di Lanzo, l’Orco, la Dora Baltea che scende dalla Valle d’Aosta, la Sesia , il Ticino e il Toce che confluisce le sue acque nel Lago Maggiore. In numero minore sono gli affluenti di destra con il Tanaro dove confluiscono la Bormida e la Scrivia. Tutte le montagne che circondano il Piemonte sono cosparse da centinaia di micro-laghi, detti laghi alpini. I laghi più grandi che il Piemonte possiede sono la riva occidentale e la zona nord a confine con la Svizzera del Lago Maggiore e quelli del Lago d’Orta e del Lago di Viverne.
Nella zona alpina è molto freddo. Il clima però in pianura è continentale, vale a dire inverni freddi e spesso asciutti, estati calde, piogge primaverili e invernali. Spesso vi sono formazioni di nebbie come del resto è caratteristico in Pianura Padana. Sulle rive dei laghi il clima è mite.
FLORA E FAUNA


Il Piemonte risulta essere una regione prevalentemente montuosa (43%) con il 30% di territorio collinare e solo per un quarto pianeggiante. A queste caratteristiche corrisponde una grande estensione boschiva che in epoca preistorica ricopriva l'intera pianura padana con querce, tigli ed olmi, oggi invece presenti in percentuali basse.
Lungo i fiumi è rigogliosa la flora riparia specialmente con il pioppo. Sulle colline si trovano alberi cedui e una percentuale elevata di castagni. Nelle zone dei laghi le temperature miti permettono la presenza e lo sviluppo di azalee e rododendri.
Ad oggi è sulle montagne lo sviluppo maggiore delle foreste. Sulle Alpi Liguri e Marittime abbondano faggio ed abete mentre sulle Alpi Cozie, Pennine e Graie regna il larice. In Val Pesio cresce la rarissima sassifraga inclinata, in alta Val Tanaro è presente l'Erino odoroso. Una vasta e ricca flora la troviamo nel massiccio dell'Argentera. Nel Vallone di Valasco e presso i laghi della Sella fiorisce la Saxifraga floruenta e la Potentilla fruticosa dai petali gialli. Nelle Alpi Cozie abbonda l'Anemone a fiore di narciso. Area invece povera di flora è la testata della Valle del Po dove la presenza di rocce eruttive metamorfiche impediscono lo sviluppo. Nella Val del Pellice fiorisce la rara Sassifraga valdese. Nell'area di Sestriere rigogliosi i valloni tra i monti Sises e Banchetto cosi come i dintorni tra Claviere e Monginevro. Sul Monte Chenailet cresce la Berardia una pianta endemica bianco languinosa. In Valsesia, nelle Alpi Pennine cresce la Fritillaria tubiformis dai fiori grandi campanulati.
Molto Ricca risulta la Fauna del Piemonte. Accanto agli stambecchi e ai camosci del Parco Nazione Gran Paradiso, troviamo a popolare la regione cervi, caprioli, marmotte, lepri, volpi. scoiattoli, martore e cinghiali. Nel Cuneese, nell'alto Torinese (Valle Pesio, Val Tanaro, Ellero, Roja, Valle Stura) ed in alta val Susa e Chisone si assiste al ritorno del Lupo. Numerose specie di uccelli rari nidificano nelle valli alpine e nelle zone lacustri e lungo i fiumi. Nelle Alpi marittime è frequente il passaggio estivo dei Mufloni provenienti dalla Francia. In Valle del Gesso la fauna è costituita da un buon numero di uccelli come il falco pellegrino, l'aquila reale, il gheppio, la rondine montana, gracchio corallino, il picchio muraiolo, il codirosso. Qui vivono numerose specie rare di farfalle. Nelle Alpi Cozie e Val di Susa la fauna è alpina con camosci, cervi, caprioli, mufloni e stambecchi. Tra gli uccelli il falco pecchiaiolo, la poiana, lo sparviero, il fagiano di monte, la pernice bianca, la civetta ed il picchio. In Val Troncea predomina il camoscio, l'ermellino, il cinghiale. Sulle Alpi Lepontine primeggiano camoscio, marmotta e lepre alpina, mentre tra i volatili l'aquila reale e il gallo forcello.
Scendendo a quote più basse si trovano la volpe, la lepre, il cinghiale, l'airone cenerino, la cicogna bianca, il germano reale e il falco pescatore.
Tra gli anfibi troviamo il rospo, la raganella, la rana. Numerosi sono gli insettivori quali la talpa, il riccio, la donnola e la puzzola. Sul Monte Fenera, troviamo la cicogna nera, unica area protetta in Italia ad ospitare questa specie. Altra specie rara è il geotritone, un anfibio presente nelle grotte ligure-piemontese.

lunedì 8 gennaio 2018

PRINCIPALI CITTA'


Le province del Piemonte:

  • Torino
  • Alessandria
  • Asti
  • Biella
  • Cuneo
  • Novara
  • Verbania-Cusio-Ossola
  • Vercelli

Il Piemonte offre uno straordinario patrimonio di storia, cultura, arte, leggenda e tradizioni, diffuso in città, paesi, abbazie, castelli, ricetti e fortificazioni secolari. Gli innumerevoli beni architettonici, testimoni dell'epoca romana, romanica, barocca, liberty, art nouveau e contemporanea, si alternano a oltre 150 musei di rilevanza spesso internazionale.

Torino


Torino presenta un'offerta culturale in continua crescita e basata su musei di rilevanza internazionale: Museo Egizio di Torino, Museo Nazionale del Cinema, Galleria civica d'arte moderna e contemporanea, Museo nazionale dell'automobile, il Polo Reale (comprendente Palazzo Reale di Torino, Armeria Reale, Biblioteca Reale, Galleria Sabauda, Museo di antichità), Museo civico d'arte antica, Museo delle arti decorative - Fondazione Pietro Accorsi, Museo nazionale del Risorgimento italiano e molti altri. Se Torino è riconosciuta come la capitale del Liberty[46], molto apprezzata dai turisti è anche la sua veste architettonica barocca, punto di congiunzione tra l'architettura italiana e quella francese



Verbania

Verbania è una famosa stazione climatica, collocata sulla sponda nord del golfo Borromeo. Rappresenta uno dei paesaggi più suggestivi del Lago Maggiore con le sue ville circondate da giardini. Di particolare interesse è la visita ai giardini di Villa Taranto, circondata da un bellissimo giardino con cascate e giardini botanici con piante esotiche uniche in Europa. A sud di villa Taranto sorge la chiesetta romanica di S.Remigio. Da visitare anche la basilica di S.Vittore e la Chiesa di Madonna di Campagna, riconosciuta monumento nazionale. Sul Lago Maggiore possiamo scoprire questo piccolo arcipelago composto da tre isole (l’Isola Madre, l’Isola Bella e l’Isola dei Pescatori), l’isolino di San Giovanni e lo scoglio della Malghera. Sull’Isola Bella e l’Isola Madre si trovano due palazzi dove poter ammirare splendidi saloni decorati, dipinti e dei magnifici giardini con tantissimi fiori e piante ed un panorama incantevole. Dei gioielli incastonati nelle acque del Lago Maggiore davvero da non perdere.

Reggia di Venaria
Imponente, fastosa, regale… la residenza sabauda nel comune di Venaria Reale a pochi chilometri da Torino è sicuramente una delle maggiori attrazioni del Piemonte. Ammirando le sue bellissime sale, la meravigliosa cornice delle scuderie Juvarriane, le mostre temporanee, il giardino dei Fiori e delle Rose e l’area dei boschetti siamo sicuri che rimarrete a bocca aperta.




FOLKLORE


erra assai religiosa e patria di cardinali e papi, il Piemonte conserva numerose feste tradizionali, che mostrano i diversi sviluppi e influssi storico-culturali. Molto vive sono le manifestazioni carnevalesche, tra le quali si ricorda la più nota, ovvero il Carnevale di Ivrea, vera e propria rievocazione storico-leggendaria, che si conclude il martedì grasso con la spettacolare battaglia delle arance. Di particolare interesse anche la Baìo di Sampeyre, carnevale che si svolge ogni cinque anni, nel corso del quale vari personaggi (come il sapeur e i tamburini) sfilano, ricordando la rivolta popolare contro gli invasori saraceni. Si tratta di una festa nata dalla sovrapposizione di diverse influenze tradizionali, tra cui spicca la cultura occitana. Un discorso particolare meritano le sacre rappresentazioni, tra le quali si citano, oltre al Gelindo,il Mistero di Salbertrand, storia di San Giovanni Battista più volte rappresentata tra i sec. XVI e XVIII; il Mortorio, recita in versi della Passione, che si tiene a Garessio la notte del Venerdì Santo in sostituzione di una sacra rappresentazione; la processione delle “macchine”, che si svolge, sempre il Venerdì Santo, a Vercelli, dove le “macchine” sono cassoni sui quali vengono trasportate in processione statue pregevoli raffiguranti scene della Passione; il corteo del Venerdì Santo a Romagnano Sesia; e, infine, la Passione rappresentata a Sordevolo (originariamente ogni cinque-dieci anni, anche se questo calendario non viene più rispettato), dove personaggi, masse e cori sono interpretati dagli abitanti del paese e, per antica tradizione, ogni personaggio è scelto sempre nell'ambito della stessa famiglia. È questo uno dei casi in cui, nonostante il sovrapporsi all'originario spirito mistico di elementi estranei, quale il richiamo turistico esercitato dalla fama e dalla grandiosità della rappresentazione, rimane immutato lo spirito di partecipazione sincera ed entusiasta di tutta la popolazione. Carattere militaresco hanno alcune rievocazioni storiche in costume, come La Milizia di Bannio Anzino o l'Assedio di Canelli, e numerose sono anche le varie danze delle spade (Bal do Sabre), fra le quali si ricordano quelle di Bagnasco, Castelletto Stura, Fenestrelle e San Giorgio di Susa, per finire con il Ballo degli Spadonari di Giaglione. In via di riscoperta e valorizzazione sono i lasciti della cultura franco-provenzale, nelle valli alpine del Cuneese, e di quella walser: dagli antichi dialetti ancora in uso, alle processioni religiose (nelle quali è possibile ammirare gli antichi costumi), passando per l'architettura tradizionale, che nell'alta Valsesia, attorno ad Alagna, è documentata dalle caratteristiche abitazioni (che comprendono anche la stalla e il fienile), formate da un basamento di pietra, sul quale si eleva la struttura di legno. Anche se il Piemonte è stata una regione in cui lo sviluppo industriale si è manifestato più precocemente che altrove, interessando pure comunità isolate dai grandi centri di produzione, tuttavia vi persistono e fioriscono varie attività artigianali. Si va dalla lavorazione dei metalli (artigianato del peltro in Valstrona; del ferro battuto, soprattutto nel Cuneese; dei vernantin, tipici coltelli a serramanico, a Vernante) a quella del legno (oggetti decorativi e mobili rustici intagliati, in Valsesia, nella valle Varaita e nel Pinerolese; pregiati mobili in stile antico, a Saluzzo, ispirati alla tradizione degli ebanisti piemontesi dei sec. XVII e XVIII); dalla manifattura artistica della pietra (nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola) alla ceramica (tipiche le pignatte e le stufe in ceramica smaltata di Castellamonte e le stoviglie e gli oggetti ornamentali del Canavese e del Cuneese). Famosa è l'arte dell'oreficeria, che ha il suo polo principale a Valenza. In molti centri piemontesi vengono realizzati artigianalmente strumenti musicali: in provincia di Alessandria, si possono trovare alcune botteghe di liutai, a Centallo si producono organi e a Quarna Sotto strumenti a fiato, mentre Piasco è famosa a livello mondiale per la fabbricazione delle arpe. L'arte del ricamo e dei merletti a tombolo si tramanda ancora oggi grazie all'aiuto e all'intervento di scuole e associazioni che hanno contribuito a superare la fase più critica, quella determinata dal definitivo abbandono dei costumi tradizionali, ai quali era destinata una parte non secondaria delle produzioni familiari. Una menzione merita l'arte del puncetto, praticata ancora in provincia di Vercelli, pregiato pizzo, generalmente in cotone, lavorato ad ago, che dà origine a eleganti motivi geometrici. Al fine di rivalorizzare e tramandare quest'antica tecnica (che secondo alcune testimonianze avrebbe un'origine saracena) sono sorte scuole specializzate e in diversi centri si possono ammirare alcuni esemplari utilizzati per arricchire i costumi femminili tradizionali della Valsesia.

LIGURIA

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TERRITORIO

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La maggior parte del territorio della Liguria è montuoso, interrotto da numerose valli lungo le quali scendono corsi d’acqua. Poche sono le zone pianeggianti e tutte di dimensioni molto modeste.
La zona montuosa comprende il versante meridionale delle Alpi Marittime e dell’Appennino Ligure, separate dal Colle di Cadibona.
La cima più alta è il Monte Saccarello ( 2200 m. ).
I due versanti delle catene montuose sono diversi fra loro: aspro e scosceso quello rivolto verso il mare, dolcemente declinante quello rivolto verso l’interno. Il carattere spiccatamente montuoso della regione ha reso necessarie numerose opere di trasformazione del territorio, quali calcavia, viadotti, gallerie ( passo del Turchino, passo dei Giovi ).
Tra le poche zone pianeggianti ricordiamo la Piana di Albenga e la Piana del Magra.
La regione è solcata da numerosi corsi d’acqua. Alcuni scendono verso l’interno per confluire nel Po. Si tratta dei fiumi Bormida, Scrivia, Trebbia. Altri come il fiume Magra, scendono verso il mare. In genere questi ultimi hanno, a differenza dei primi, un carattere torrentizio, con piene nei periodi di pioggia e siccità durante l’estate. 
Le coste sono per lo più frastagliate. Alle foci dei fiumi corrispondono vari tratti sabbiosi e ciottolosi. Mancano però i grandi porti naturali, dove si eccettui quello della Spezia. Genova, Savona e anche Imperia sono porti prevalentemente artificiali. Rispetto a Genova il litorale si divide in due parti: la Riviera di Ponente ad ovest, che scende più dolcemente verso il mare, e la Riviera di Levante a est, alta e scoscesa.
Tra i golfi spicca quello di Genova, vasto, ma molto aperto. Più piccoli sono il Golfo della Spezia il Golfo di Imperia e il Golfo di Savona.